Data literacy: i processi partecipativi come occasione di apprendimento

Editoriale di Elena Colli (Travel behaviour and communication account)

Nel corso delle diverse interviste portate avanti nel magazine di DataMobility abbiamo appurato come dei buoni dati (aggiornati, affidabili, su larga scala) possano guidare in modo intelligente politiche sostenibili, efficaci e su misura.

Nel mondo accademico e degli addetti ai lavori, infatti, l’approccio data driven è ormai condiviso, riconosciuto e rivendicato, come ci testimonia questa intervista a Luigi Contestabile di RFI.  Ma come fare in modo che questo messaggio arrivi chiaro  anche alle amministrazioni e alla cittadinanza? Semplice: tramite i processi partecipativi, ossia quell’anello di congiunzione che unisce tecnici, amministratori, stakeholder e cittadinanza.

Partecipazione e comunicazione come alleati della data literacy

Nella progettazione di piani e politiche pubbliche, un buon piano di partecipazione e comunicazione rappresenta  un fondamentale strumento di democrazia per la costruzione collettiva di strategie comuni ampiamente accettate e supportate, come previsto ed istituito dalle linee guida nazionali ed europee, ma anche un preziosissimo veicolo di educazione ad una buona cultura del dato.

I dati sono  un potentissimo mezzo per informare, sensibilizzare e coinvolgere la popolazione su diversi temi di interesse pubblico. Una loro buona comunicazione (accessibile, leggibile, intuitiva, accattivante) può diventare  un mezzo per far avvicinare i cittadini ai numeri e alle informazioni in essi contenute,  accrescere la familiarità con essi, stimolarne una lettura critica e consapevole, farne comprendere l’importanza e il ruolo che hanno nel processo decisionale pubblico per tutte quelle scelte che li riguardano da vicino: dalla sanità al trasporto pubblico, alla gestione dei beni comuni.

Come dimostrato anche dall’esperienza di questi ultimi tempi in cui dati e grafici relativi all’emergenza sanitaria sono entrati a far parte del nostro vissuto quotidiano, una maggiore esposizione ai dati crea  un circolo virtuoso che porta alla pretesa di dati di qualità da parte dei cittadini e delle cittadine, e di conseguenza un’attenzione maggiore e diffusa delle amministrazioni nella raccolta, analisi e rappresentazione dei dati.

foto by GO-Mobility

Come recentemente illustrato da Donata Columbro di Dataninja, il potenziamento della data literacy va a vantaggio di tutti: a partire dalle amministrazioni, che possono utilizzare i dati per monitorare, promuovere e comunicare il proprio operato nel pieno rispetto delle esigenze di trasparenza e comunicazione delle politiche pubbliche, fino alla cittadinanza che può avere a disposizione dati affidabili per informarsi, prendere decisioni e avanzare richieste.

Il tutto contribuisce, in linea generale, a creare un maggiore senso di responsabilità e ad attivare sinergie tra politici, pianificatori, data provider, cittadini e stakeholder coinvolti.

Rendere i dati strumento di partecipazione e divulgazione: l’esempio di GO-Mobility

Nella sua esperienza decennale, GO-Mobility ha fatto di questo approccio un elemento imprescindibile del suo lavoro, ponendolo alla base di ogni attività e servizio offerto. In primis, nel supporto alle pubbliche amministrazioni per la stesura di piani di partecipazione e comunicazione adeguati in occasione, ad esempio, della redazione dei PUMS.

In questi piani l’attenzione al dato è parte integrante della progettazione partecipata, grazie all’accompagnamento nell’utilizzo e interpretazione di tavole, dati e grafici come strumenti stessi di partecipazione nel corso delle attività svolte insieme a cittadini e stakeholder. Ma è anche parte delle attività di comunicazione, dove la strutturazione e l’offerta di dashboard di consultazione dei dati grazie a piattaforme come Tableau (sia per uso interno delle amministrazioni che per la consultazione pubblica) è diventato un vero e proprio marchio della società.

dashboard GO-Mobility

Tali dashboard non sono solamente uno spazio informativo, ma rappresentano un esempio concreto di co-progettazione. Sono infatti costruite insieme a cittadini e stakeholder sulla base delle priorità e degli obiettivi espressi durante i processi partecipativi, ad esempio includendo un set di indicatori scelti sulla base dei temi emersi come più importanti dalle consultazioni pubbliche. Il cittadino o la cittadina può dunque vedere una conseguenza pratica e visibile del suo coinvolgimento, potendo consultare le performance dei temi di suo interesse in modo semplice e interattivo su una piattaforma accattivante e comprensibile.

Lo scopo è catturare l’interesse delle persone e portarle a informarsi sull’andamento di fenomeni riguardanti il loro territorio (incidentalità, qualità dell’aria, qualità del servizio di trasporto pubblico ecc.) e sull’effettiva attuazione degli interventi pianificati e degli effetti previsti. In questo modo si agisce in modo positivo sia sulla capacità di leggere e interpretare i dati che sulla fiducia verso le istituzioni, agendo di conseguenza sul loro senso civico e di effettiva appartenenza al dibattito pubblico. Le dashboard di monitoraggio rappresentano a tutti gli effetti un’occasione per diffondere una cultura della misurazione e valutazione, secondo il motto “misurare per imparare”.

Parallelamente, tale approccio guida anche le opere di comunicazione e divulgazione: la messa a disposizione pubblica delle analisi dei dati FCD con la sezione Mobility Insights di DataMobility, ad esempio, permette a chiunque di visualizzare in modo interattivo e intuitivo le informazioni sugli spostamenti delle maggiori città italiane per farne poi un uso personalizzato, che può spaziare dall’e informazione alla sensibilizzazione. Un esempio proviene dalle diverse organizzazioni che hanno utilizzato tali analisi per evidenziare l’alta percentuale di spostamenti in automobile a breve raggio nella città di Roma, sottolineando la necessità di uno shift modale: dalle piattaforme di promozione della mobilità attiva, alle testate giornalistiche fino agli enti ambientali, tutte con lo scopo di portare l’attenzione sul tema.

Giocare con i dati e toccarli con mano apre a multiple letture a seconda dei punti di vista: per questo invitiamo a interagire con le infografiche di Mobility Insights e ad utilizzarle come stimolo per riflessioni e rivendicazioni.

E tu cosa ci vedi in questi dati? Quali riflessioni ti stimolano, quali rivendicazioni? Dai un’occhiata! https://datamobility.it/mobility-insights/

 

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