La nuova Legge sulla Mobilità Sostenibile in Spagna rappresenta un passo avanti significativo nella raccolta e integrazione dei dati come nucleo centrale della pianificazione e della gestione della mobilità e dei trasporti. Attraverso la creazione dello Spazio Integrato dei Dati della Mobilità (EDIM), la legge mira a migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi di trasporto, promuovendo soluzioni di mobilità sostenibili. Possiamo imparare qualcosa? Scopriamolo nell’articolo di questo mese, che analizza i pilastri fondanti della legge e dell’EDIM.
La gestione dei dati di mobilità: i tre pilastri
Il Consiglio dei Ministri spagnolo ha recentemente approvato il progetto di Legge sulla Mobilità Sostenibile (LMS), che entra ora in discussione al parlamento tramite iter accelerato. La nuova legge è importante perché affronta per la prima volta il ruolo dei dati nell’ecosistema della mobilità, introducendo tre concetti chiave sulla gestione dei dati di mobilità del Paese:
- Lo Spazio Integrato dei Dati di Mobilità (EDIM) come strumento comune,
- La regolamentazione dei meccanismi di condivisione dei dati nel settore
- La generazione di nuovi casi d’uso dei dati di mobilità, legati allo sviluppo di politiche pubbliche di trasporto basate su prove concrete.
La futura legge costituirà il quadro normativo che permetterà alle amministrazioni di rispondere meglio alle esigenze di mobilità e trasporto della cittadinanza e alle sfide del XXI secolo: sostenibilità, digitalizzazione e coesione sociale e territoriale.
La legge introduce numerose novità: nuovi strumenti di pianificazione, meccanismi di finanziamento del trasporto pubblico, ambienti di prova per innovazioni nella mobilità. Ma non solo: oltre a questi temi, la LMS tratta anche il crescente protagonismo dei dati nel contesto della mobilità, portandolo al centro del dibattito pubblico.
Grazie alle novità introdotte, la norma regolerà soluzioni innovative come il trasporto a chiamata, la mobilità condivisa, l’uso temporaneo di veicoli o la regolamentazione dei veicoli a guida autonoma, e promuoverà la digitalizzazione e la promozione di dati aperti sia da parte delle amministrazioni che dei gestori di infrastrutture e operatori pubblici e privati. Digitalizzare e condividere dati aiuterà, tra le altre cose, ad aprire nuove opportunità di business e a migliorare il processo decisionale.
Costruire lo strumento: lo Spazio Integrato dei Dati di Mobilità (EDIM)
La Legge sulla Mobilità Sostenibile prevede la creazione dello Spazio Integrato dei Dati di Mobilità (EDIM), uno strumento per raccogliere informazioni aggiornate sull’offerta e la domanda di trasporti. Questo strumento digitale mira a riunire in un unico portale tutte le informazioni relative alla mobilità dei passeggeri e al trasporto di merci, da una prospettiva multimodale e coprendo sia la dimensione urbana che interurbana.
L’articolo 14 stabilisce che l’EDIM incorporerà nello specifico:
- Dati di offerta e domanda di tutti i modi, particolarmente quelli dei servizi di trasporto pubblico;
- Le informazioni sulla situazione finanziaria e sui costi di erogazione del trasporto pubblico;
- Le statistiche degli investimenti in materia;
- L’inventario delle infrastrutture e delle terminali di trasporto.
Alimentare l’EDIM: la condivisione dei dati di mobilità
I fornitori di dati sono un elemento essenziale nell’ecosistema che compone l’EDIM: senza la loro partecipazione attiva, questo rischia di diventare un contenitore vuoto. Oltre alla collaborazione delle entità pubbliche che operano servizi di trasporto urbano, per contribuire all’alimentazione dell’EDIM è necessaria la partecipazione degli operatori privati, sia nel trasporto urbano che interurbano.
L’EDIM apre anche le porte al perfezionamento di metodologie di data fusion per permettere di trarre il meglio dalle diverse fonti dati, un campo in cui GO-Mobility sta investendo sempre di più.
Immagine tratta dal report “El potencial de los espacios de datos de movilidad” di EIT Urban Mobility
Utilizzare l’EDIM: la pianificazione del trasporto basata sulle prove
Facendo un piccolo passo indietro: la direttiva europea 2010/40 sui Sistemi di Trasporto Intelligenti (ITS) ha previsto la creazione di Punti di Accesso Nazionali (NAP) in ogni Stato Membro, con l’obiettivo specifico di aumentare la disponibilità di insiemi di dati aperti nel settore della mobilità e dei trasporti. I NAP sono già implementati nella maggior parte degli Stati Membri, e si sta lavorando per rendere disponibili al pubblico, tramite essi, sempre più insiemi di dati.
Se i NAP sono stati costituiti con l’obiettivo di agevolare la consultazione dei dati e di consentirne la diffusione attraverso un unico portale per facilitare lo sviluppo di servizi per la cittadinanza, l’EDIM nasce con l’obiettivo di facilitare la progettazione di politiche pubbliche di trasporto basate sulle prove.
Secondo l’approccio con cui è stato concepito, e citando l’articolo 13.2 della LMS, l’EDIM deve diventare uno strumento che facilita la gestione della mobilità, migliorando la progettazione di soluzioni di mobilità sostenibili ed efficienti tramite un migliore dialogo tra gli attori della mobilità e fornendo la trasparenza necessaria alla progettazione delle politiche pubbliche in materia di trasporti e mobilità.
Verso la mobilità come diritto sociale
Il percorso della Legge sulla Mobilità Sostenibile volge a rendere concreto quello che per la prima volta in Spagna viene riconosciuto come diritto sociale: la LMS riconoscerà infatti la mobilità come un diritto di tutti i cittadini e le cittadine, oltre che un elemento di coesione sociale che contribuisce al miglioramento del welfare state. Secondo la legge, infatti, la mobilità deve essere universalmente accessibile e inclusiva: per questo si forniscono alle amministrazioni gli strumenti per lavorare in modo coordinato con i diversi attori pubblici e privati e offrire soluzioni adatte a tutti, al fine di garantire questo diritto in modo trasversale a tutti i cittadini e nelle diverse aree territoriali, incluse quelle rurali.