L’iniziativa

Data Mobility presenta un analisi della mobilità, condotta sui dati delle scatole nere delle automobili, mettendo a confronto indicatori di mobilità, di prestazione e di domanda.

Il mondo della mobilità ha vissuto nel corso degli ultimi 10 anni una trasformazione senza precedenti, caratterizzata da una forte progressione tecnologica che ha permesso di abilitare nuove forme di trasporto e di servizi. La diffusione del Covid-19, oltre a sconvolgere le vite di tutti, provocando centinaia di migliaia di vittime, ha innescato anche un cambiamento rilevante degli stili di vita in maniera irreversibile, tanto da dover chiamare il prossimo futuro “New Normal”.
La combinazione dei due fenomeni in atto pone quindi inevitabilmente il settore della mobilità al centro di un’epocale trasformazione.

Sarà sostenibile regolamentare e finanziare il nuovo mondo della mobilità attraverso i vecchi paradigmi? Saranno sostenibili i precedenti modelli di business e di servizio? La pianificazione e programmazione degli enti territoriali e delle agenzie della mobilità dovrà essere rivista? I piani industriali degli operatori di trasporto e dei gestori di infrastrutture andranno cambiati? I vecchi dati raccolti sono ancora utili? I Big Data sono affidabili e come possono essere utilizzati?

L’iniziativa DATA MOBILITY nasce proprio dal desiderio di portare questi interrogativi all’interno del dibattito tra i principali attori della mobilità, cercando di stimolarlo e condurlo attraverso l’esposizione dei dati e dei fatti e non dei proclami e delle opinioni.

L’iniziativa fornisce un’esaustiva analisi della mobilità, condotta tramite i dati delle scatole nere delle automobili (Floating Car Data), riguardante il confronto di indicatori di mobilità, di prestazione e di domanda, riferiti ai mesi di ottobre 2019 e ottobre 2020. Si tratta di un confronto dettagliato e declinato per le 14 Città metropolitane d’Italia, presentato attraverso dashboard interattive, che mette in luce aspetti fortemente mutati e altri inaspettatamente rimasti simili tra la situazione pre pandemica e quella post, riferita al mese di ottobre 2020, che ha rappresentato un mese di tentativo di nuova normalità prima della seconda ondata.